- Chiara
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Rimango sempre stupita da come agisce il caso.
Era una mattina come le altre: sveglia, colazione, un giro su Instagram e via a lavoro.
Non ho una routine fissa sui social. Guardo un po’ quello che mi capita, tranne per qualche profilo selezionato. Stavo scorrendo le storie e mi accorgo che una pagina di divulgazione di psicologia stava cercando dei collaboratori. Cascava a fagiolo: era da tempo che ne stavo cercando una.
Abito in un piccolo paese e tutti si conoscono, almeno per nome.
E infatti io conoscevo di vista il proprietario di quell’annuncio.
Non ero solita guardare tutto quello che la pagina pubblicava, ogni tanto si, ogni tanto no. Dipendeva dal mood.
Il caso ha voluto che quel giorno guardassi proprio quella storia.
Non ci penso due volte: gli mando la mia candidatura e poche settimane dopo iniziamo a collaborare.
Cosa significa essere realizzati
L’inizio della nostra collaborazione coincideva anche con l’inizio della mia esperienza in Inghilterra e, devo dire, che non è stato troppo complicato organizzare gli incontri.
Ancora oggi mi ricordo un incontro in particolare.
Ero appena tornata a casa dal corso di inglese, e per non essere la solita ritardataria mi ero collegata mentre preparavo il pranzo: delle sanissime penne con le zucchine.
Quel giorno stavamo parlando della possibilità di mettere ognuno la propria faccia e io dissi: “Io non so se me la sento. Noi parliamo di successo, realizzazione personale, soddisfazione, ma io non sono proprio l’esempio perfetto di persona realizzata. Voglio dire: io sono felice e soddisfatta di me stessa, ma non mi sento ancora ‘arrivata’“.
Ci fu un momento di silenzio, come se stessimo tutti elaborando una grande verità.
Poi, Umberto disse: “Cosa significa per noi essere realizzati? Non è tanto l’obiettivo quanto il processo. Non è la destinazione finale, ma il viaggio che ognuno di noi affronta. La soddisfazione arriva quando, lavorando ogni giorno, siamo un passo più vicini all’obiettivo. Dobbiamo fare quello che gli altri non fanno: condividere la realtà. Molti su Instagram si professano come ‘arrivati’. Persone che dall’alto del loro profilo diffondono i loro insegnamenti. Noi siamo come tutti gli altri: c’è chi sta cercando la sua strada, chi ha capito qual è ma deve ancora partire e chi è già in viaggio. Non abbiamo certo raggiunto la realizzazione a cui aspiriamo, ma ci sentiamo realizzati perché ci impegniamo per ottenerla. Questo è quello che conta.”
Avevamo tutti appena imparato un’importante lezione quel giorno.
La natura insegna che...
Quello che voglio dirti è che i risultati non arriveranno domani, né dopodomani, né la prossima settimana e nemmeno il prossimo mese.
La natura ce lo insegna molto bene: il sole sorge solo dopo diverse ore di buio; un fiore non sboccia se non è ancora pronto; le farfalle non possono nascere se non hanno pazienza di vivere prima come bruchi.

Dobbiamo imparare dalla natura che ogni cosa ha il suo tempo e avere fiducia che qualcosa cambierà.
Il bruco ne è l’esempio. Lui non sa che si trasformerà in farfalla, ma continua a nutrirsi nel suo bozzolo anche fino a tre anni.
Allo stesso modo, anche noi dobbiamo impegnarci per diventare persone migliori, nonostante non sappiamo cosa ci riserverà per noi il futuro.
È solo continuando a impegnarci, nutrendo la nostra mente e il nostro spirito, che possiamo trasformarci in bellissime farfalle.
Nulla cambia se noi non cambiamo.
Il salto quantico umano
Hai mai sentito parlare di salto quantico?
In meccanica quantistica, questo termine significa “Il passaggio repentino di un sistema da uno stato quantico ad un altro”. Nell’ambito della crescita personale, è conosciuto anche come “botta di culo”.
Un artista che esce dal nulla, un attore che vince un Oscar, un imprenditore che fa successo con il suo business, sono tutti esempi di salti quantici umani. Persone che, da un momento all’altro, hanno cambiato improvvisamente le loro vite. La verità, però, è che questi successi non sono frutto del caso, ma dell’impegno e dello sforzo costante, in nome di qualcosa che ancora nessuno poteva vedere.
Proprio come nessuno poteva immaginare che un bruco si sarebbe trasformato in una farfalla.
Ne “L’era del cuore”, Luca Mazzucchelli ne è l’esempio. L’autore racconta come ha ottenuto il successo che tutti noi oggi vediamo, ma che un tempo solo lui riusciva a immaginare.
Fede significa fare il primo passo anche quando non vedi l’intera scala.
Martin Luther King Jr.
Come sentirci realizzati
Da quell’incontro ho capito che non importa se non sono arrivata, se non ho i “numeri”, se non ne traggo guadagno, perché tutto questo significa molto di più: la mia soddisfazione. Ho lottato contro me stessa e ho battuto la chiara campionessa di procrastinazione, quella spaventata dai giudizi altrui e quella che non crede in sé stessa.
Nessuno parte ottenendo già i risultati. Alcuni dei miliardari che conosciamo oggi, come ad esempio Mark Zuckerberg o Steve Jobs, solo per citarne alcuni, al loro tempo hanno iniziato ricchi solo della loro immaginazione.
Perciò, qualunque sia il tuo sogno nel cassetto, progetto ambizioso o aspirazione segreta, credici e, soprattutto, impegnati ogni giorno per raggiungerlo. Comunque andrà, vivrai senza il rimpianto di non averci provato e ti sentirai soddisfatto, perché avrai vinto una sfida più grande: quella contro te stesso.
Per cosa ti stai impegnando? Qualunque cosa sia è importante. Fammelo sapere nei commenti.
Marketta finale: se ti è piaciuto l’articolo, condividilo. Mi aiuteresti a far crescere il blog.